white horse running on green field
Benessere animale

Biomeccanica delle andature

Organizzazione strutturale del tronco

Iniziamo dal concetto ponte ad arco con corda: l’arco è costituito dal tratto torcacolombare della colonna vertebrale e funge da arco più o meno flessibile. Tale flessibilità dipende da:

  • Articolazioni della colonna vertebrale
  • Legamenti
  • Muscolatura del dorso

La corda è costituita dal muscolo retto dell’addome che collega gabbia toracica e bacino.

Complessivamente, la contrazione dei muscoli dell’addome provoca una flessione dell’arco; quella dei muscoli della colonna vertebrale induce un’estensione della stessa.

Inoltre, l’elasticità del tronco è integrata dalla buona attività di altri muscoli: lavorando l’animale correttamente, il peso del cavaliere non influenzerà in maniera marcata la flessibilità della colonna (vi rimando a un video molto interessante di Daniela Schmidt di Addestramento del Cavallo Sportivo).

Il concetto appena citato lo si può estendere anche al collo: in questo caso il legamento nucale va a diminuire lo sforzo muscolare durante l’estensione e durante l’iperflessione.

In questo ultimo caso il legamento viene tirato ai limiti e la muscolatura non lavora: è necessario, perciò, non tenere un cavallo sotto la verticale.

Organizzazione strutturale degli arti

Il ponte ad arco con corda va ad appoggiare sui quattro arti.

L’arto toracico o anteriore ha la funzione di scaricare il peso del corpo e le forze che provengono dall’arto posteriore, che le va a generare.

La diversa funzione è data da

  • Muscolatura: è più sviluppata posteriormente;
  • Articolazioni: l’arto toracico è ancorato al tronco grazie a muscoli e legamenti; al contrario quello pelvico è “saldamente” ancorato tramite articolazione in senso stretto.

Dinamica

Generalità

I movimenti che sono associati alla deambulazione sono caratterizzati da quadri motori ciclici, perciò distinguiamo due fasi:

  • Fase dell’arto in appoggio
  • Fase dell’arto sospeso

Arto toracico

Come già anticipato, questo arto ha la funzione di ammortizzare le forze provenienti dall’arto pelvico; inoltre va a sostenere il peso del corpo durante la propulsione in avanti.

La fase dell’arto sospeso avviene quanto l’arto è privo di carico e può spostarsi in avanti.
Grazie all’azione dei muscoli flessori, si chiudono gli angoli articolari.
In seguito, grazie al muscolo brachiocefalico, l’arto si sposta in avanti e si assiste all’apertura degli angoli articolari.
Quest’ultima azione è coadiuvata dai muscoli estensori, come il tricipite brachiale.

L’arto si allunga e poggia sul terreno: inizia la fase dell’arto in appoggio.
Questa azione è coadiuvata da numerosi muscoli, ricordiamo il bicipite e il tricipite brachiale.
Si assiste a un’estensione di tutto l’arto; in particolar modo l’articolazione del nodello viene iperestesa.

Arto pelvico

Nella fase dell’arto sospeso prevede inizialmente il sollevamento del piede da terra, grazie alla contrazione dei muscoli flessori.

Così l’arto oscilla in avanti e ciò è garantito dal muscolo gluteo; inoltre la sua contrazione fa sì che l’arto si sposti in direzione obliqua, sia in avanti che lateralmente.

Lo spostamento laterale risulta essere limitato dall’azione dei muscoli della faccia interna della coscia.

A questo punto i muscoli estensori, in particolare il quadricipite femorale, possono spostare in avanti l’arto: inizia la fase dell’arto in appoggio.

Questo movimento risulta essere però relativo: lo zoccolo dell’arto che dà la spinta rimane pressoché fermo. Ciò che viene spostato è il tronco.

Andature

Lo svolgimento dei movimenti dei singoli arti risulta poi essere combinato per descrivere le tre andature principali: passo, trotto e galoppo.

A seconda dell’andatura il corpo viene sostenuto, per un certo intervallo di tempo, da uno, due o tre arti. Solo nel galoppo una fase risulta essere senza appoggio a terra.

Il passo è un’andatura a quattro tempi in cui si alterna un sostegno a due e a tre arti.

Il trotto è un’andatura a due tempi in cui vi è un sincronismo diagonale (anteriore destro – posteriore sinistro o anteriore sinistro – posteriore destro). Questo caratteristico movimento fa sì che il tronco venga sospinto in avanti e in alto.

In questa andatura i muscoli flessori aiutano gli arti ad essere più elastici in una sorta di meccanismo a molla.

Il galoppo è un’andatura a tre tempi in cui la spinta proviene da un arto pelvico e viene trasmessa in diagonale.

Se consideriamo di galoppare in circolo, l’arto pelvico esterno spinge il corpo in una combinazione di sostegno a due e a tre arti. Solo in una fase non vi è appoggio di alcun arto.

Biografia

Anatomia dei mammiferi domestici – testo e atlante a colori di Konig, Liebich, ed. Piccin (anche immagini)

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