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L’esame clinico – sviluppo muscolo-scheletrico, BCS, costituzione

In questo articolo vedremo passo passo l’esecuzione dell’esame obiettivo generale.

Tale esame nient’altro è che una metodologia diagnostica di cui si avvale il medico veterinario per poter discriminare tra il fisiologico e il patologico. Dopo il segnalamento e l’anamnesi, il veterinario esegue una visita clinica volta a capire quali apparati sono sede della possibile patologia, quindi svolgerà uno o più esami obiettivi particolari e accosterà la diagnostica strumentale, ovvero gli esami di laboratorio (emocromo, biochimico…), la diagnostica per immagini (radiologia, ecografia, risonanza magnetica e TC), endoscopie, biopsie…

Concentrandoci su quello che è l’esame obiettivo particolare, si divide in 11 punti secondo la Scuola Italiana:

  1. Sviluppo scheletrico e costituzione
  2. Stato di nutrizione e tonicità muscolare
  3. Stato del sensorio
  4. Atteggiamenti e segni particolari
  5. Cute e sottocute
  6. Mucose apparenti
  7. Linfonodi esplorabili
  8. Temperatura
  9. Polso
  10. Respiro
  11. Grandi funzioni organiche

In questo articolo tratteremo i primi due punti: sviluppo scheletrico, costituzione, stato di nutrizione e tonicità muscolare.

Costituzione

Sono l’insieme dei caratteri somatici e morfofunzionali, legati al patrimonio genetico e alle condizioni ambientali, nutrizionali e di allevamento in cui vive l’animale (definizione di Paolo Ciarmella, Semeiologia clinica veterinaria).

L’importanza nella valutazione della costituzione non ha solo valore zootecnico, ma può anche indirizzare la nostra diagnosi verso una condizione patologica per fattori predisponenti.

Sviluppo scheletrico

Quando parliamo dello sviluppo scheletrico dobbiamo immaginare la struttura ossea del nostro animale. Possiamo avere diverse alterazioni dello sviluppo scheletrico:

  • Alterazioni del rachide: lordosi, cifosi, cifoscoliosi
  • Osteodistrofie
  • Rachitismo, osteodistrofia ipertrofica
  • Difetti di appiombo

In questa sede ci occuperemo dei difetti di appiombo, che in parte ho anche già trattato sulla pagina instagram e che potete trovare cliccando qui.

Parlare di solo di appiombi è comunque riduttivo: lo sviluppo scheletrico di ogni animale dipende da diversi fattori endocrini (funzionalità tiroidea, ipofisaria, surrenale e delle gonadi), malattie distrofiche e anomalie congenite.

Appiombi

Con il termine appiombo definiamo la posizione degli arti del cavallo piazzato, ovvero in posizione quadrupedale forzata.

Un buon appiombo è quando il centro di appoggio e il centro di sospensione sono sulla stessa verticale.

Gli appiombi sono valutati

  • Frontalmente per gli arti anteriori
  • Lateralmente per arti anteriori e posteriori
  • Caudalmente (da dietro) per gli arti posteriori

Nell’immagine vediamo come devono cadere le linee di appiombo.

I punti di repere sono:

  • a, per la valutazione degli arti anteriori dal davanti: punta della spalla; la linea deve cadere 5-10 cm davanti allo zoccolo
  • b, per la valutazione degli arti anteriori di lato: dall’articolazione del gomito; la linea deve cadere qualche cm dietro allo zoccolo
  • c, per la valutazione degli arti posteriori: dalla punta della natica; la linea, considerata lateralmente, deve essere tangente al garretto e cadere qualche cm dietro allo zoccolo

Appiombi degli arti anteriori

Analizziamo prima gli arti da una visione laterale:

  • Sotto di sè anteriormente: spalla dritta, aumento del peso che grava sugli arti, eccesso di pressione sulla punta dello zoccolo, equilibrio meno stabile
  • Fuori di sè anteriormente: spalla inclinata, aumento del peso che grava sui posteriori, appoggio sui talloni

Deviazioni del carpo

  • Ginocchia arcate: l’asse dell’avambraccio è spostato in avanti, mentre quello dello stinco è indietro. L’angolo del carpo è < 180°
  • Ginocchia cave o da montone: l’asse dell’avambraccio è spostato indietro, mentre quello dello stinco è davanti. L’angolo del carpo è > 180°

Deviazioni del nodello

  • Arrembatura: il pastorale si raddrizza mettendosi in asse con lo stinco
  • Rampinismo: il cavallo tende ad appoggiare sul tallone zootecnico

Deviazioni della pastoia

  • Lungo e obliquo giuntato: l’angolo del nodello si stringe
  • Corto e dritto giuntato: l’angolo del nodello si allarga

Passiamo quindi ad analizzare gli arti frontalmente:

  • Convergenza in basso: la linea di appiombo cade più lateralmente rispetto al centro dello zoccolo, a volte anche esternamente. Il peso viene scaricato maggiormente sulla parte laterale, per cui tendini e legamenti sono più stressati. La base d’appoggio è ristretta
  • Divergenti in basso: la linea di appiombo cade “dentro” l’animale. Il peso grava maggiormente sulla parte interna dell’arto e la base di appoggio si allarga
  • Varismo: si osserva una divergenza a livello di carpo; è tipico degli animali rachitici
  • Valgismo: si osserva una convergenza a livello di carpo; il cavallo sarà meno in equilibrio
  • Mancino
  • Cagnolo

In tutti questi casi, la base di appoggio può essere larga o stretta.

Appiombi degli arti posteriori

Iniziamo, come prima, l’analisi degli arti posteriori di profilo. Si considera una sola linea di appiombo che parte dalla punta della natica (tuberosità dell’ischio); la linea deve essere tangente al garretto (tuberosità calcaneale) e scendere qualche cm dietro allo zoccolo.

Le deviazioni ricalcano quelle che abbiamo già visto per l’arto anteriore:

  • Sotto di sè posteriormente: gli arti sono portati in avanti sotto al tronco, la linea di appiombo è molto dietro al tallone. La base di sostegno si accorcia, il carico degli arti posteriori grava maggiormente sui talloni, l’angolo del garretto diminuisce e il nodello si abbassa. Siccome la groppa tende a inclinarsi, la forza di propulsione sarà minore
  • Fuori di sè posteriormente: la linea di appiombo taglia il garretto e cade in mezzo allo stinco. La base di sostegno si allunga, la groppa è più dritta e gli angoli articolari tendono ad aprirsi. L’appoggio grava maggiormente sulla punta

Se consideriamo l’arto visto posteriormente, la linea che parte dalla punta della natica deve dividere a metà l’arto, come si vede dalla figura.

  • Serrato posteriormente in basso: gli arti convergono nella loro porzione distale. Le pressioni dal garretto in giù gravano maggiormente sulla porzione laterale dell’arto
  • Aperto posteriormente in basso: gli arti divergono nella loro porzione distale. E’ tipico delle razze brachimorfe e le predispone a un andatura basculante

A livello di garretto si possono avere:

  • Valgismo, molto comune e conosciuto anche come “ginocchio vaccino”
  • Varismo: i legamenti sono sottoposti a logorio e l’animale è predisposto allo sviluppo di tare, tra cui l’artite tarsica

Per quanto riguarda i difetti di appiombo di nodello e pastoia si fa riferimento a quanto già detto per l’arto anteriore.

Cliccando qui potrete leggere un PDF molto completo (non scritto da me).

Costituzione

I cavalli vengono divisi in tre macrocategorie:

  • Dolicomorfi: dal corpo allungato e dalla forma slanciata, come i PSI
  • Mesomorfi: struttura leggera ma potente, tipica della maggior parte delle razze da sella
  • Brachimorfi: struttura compatta, tozza, tipica dei cavalli da tiro

Stato di nutrizione

E’ la condizione che si ottiene dall’introduzione, assorbimento, utilizzazione ed eliminazione dei nutrienti presenti nella dieta.

Per quanto concerne l’utilizzazione, i nutrienti vengono assimilati al fine di:

  • produzione di energia
  • controllo delle funzioni corporee
  • sviluppo e costituzione
  • composizione della massa corporea

Un primo approccio alla valutazione dello stato di nutrizione viene fatto con la palpazione; in particolare, si vanno a ricercare alcuni punti di repere:

  • cresta zigomatica, visibile in un cavallo con buono stato di nutrizione
  • infossamento dell’occhio, indice di scadimento generale avanzato
  • fosse sopraorbitarie, che però possono essere normalmente presenti in un cavallo anziano
  • regione dorsale del collo, tipica zona di accumulo del grasso
  • regione del garrese, tipica zona di accumulo del grasso
  • apofisi spinose e trasverse delle vertebre toraciche e lombari, non visibili normalmente
  • procidenza della spina scapolare, palpabile ma non visibile
  • cavo ascellare, tipica zona di accumulo del grasso
  • coste e spazi intercostali, che si dovrebbero appena percepire nei cavalli in movimento
  • tuberosità iliaca ed ischiatica
  • attacco della coda

Tuttavia, la valutazione i queste strutture e regioni mi permette di dire che un animale è sottopeso, normopeso o sovrappeso.

Negli ultimi anni è stata sviluppata una scala maggiormente oggettiva per la valutazione dello stato di nutrizione di un animale che è il BCS, body condition score, nato per la specie bovina e poi applicato, con alcune variazioni, anche alle altre specie di interesse domestico. Il BCS viene valutato con l’animale in stazione quadrupedale, valutando di lato la silhouette e palpando in corrispondenza delle prominenze ossee il quantitativo di adipe che le ricopre. Generalmente, le prominenze ossee sono palpabili ma non visibili, o comunque appena accennate.

Nel cavallo si considera normopeso un soggetto con BCS pari a 5/9.

La scala in 9 punti è quella più utilizzata; in alcuni testi però potrete trovare anche una scala a 5 punti: in questo caso, è considerato normopeso un cavallo con BCS pari a 3/5.

Tonicità e trofismo muscolare

Per tono muscolare si intende la forza dei muscoli, mentre per trofismo muscolare si intende il volume dei muscoli.

Variazioni del tono:

  • Ipotonicità muscolare in corso di deficit alimentari, parassitosi, gastroenteriti, metriti, patologie neuromuscolari…
  • Ipertonicità muscolare per miopatie, tetano, sindrome del motoneurone superiore…

Variazioni del trofismo:

  • Atrofia e ipotrofia muscolare: possono essere localizzate (es. da disuso) o generalizzate
  • Ipertrofia: è parafisiologica negli animali atleti oppure possono essere patologiche da miotonia, per esempio

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